solidaritenordsud 
ONE WORLD! PER LA DIGNITA' DELL'AFRICA

L'AFRICA 

MIGRAZIONI E NECOLONIALISMO : FRANCAFRIQUE ....

MIGRAZIONI E NECOLONIALISMO : FRANCAFRIQUE ....
Pubblichiamo il link ad una nota dove abbiamo espresso un pò il nostro pensiero di fronte ad un tema che sempre pù domina nella stampa ...reseau etc e sul quale vorremmo davvero confrontarci ...

Il problema non è aiutarli a casa loro. È liberare casa loro. E restituire il maltolto. GIU’ LE MANI DA CASA LORO!!
https://www.facebook.com/notes/rosalba-calabretta/il-problema-non-%C3%A8-aiutarli-a-casa-loro-%C3%A8-liberare-casa-loro-e-restituire-il-malt/10155647288971601/
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PARLIAMO DI........

QUI TROVATE ANCHE UN TESTO CHE ABBIAMO ELABORATO COME ASSOCIAZIONE SULLA STORIA DEL CONGO DALLE ORIGINI AI NOSTRI GIORNI.....CERTO NON ESAUSTIVO MA FORSE UTILE...!  IL TESTO LO AVEVAMO SCRITTO QUALCHE TEMPO FA'....NON E' AGGIORNATISSIMO MA CERTAMENTE ANCORA VALIDO!!

E' SCARICABILE IN PDF QUI
: /res/site104700/res780578_LIBRO-CONGO-2013PDF.pdf

E QUI AI LINK SOTTOSTANTI TROVATE I VOLUMI DELLA STORIA D'AFRICA EDITI DALL'UNESCO E CHE CONSIGLIAMO A TUTTI .....COLORO CHE NON LI HANNO GIA LETTI DI SCARICARLI IN PDF E LEGGERLI! 





IL CONGO DA CULLA DI GRANDI DONNE RISPETTATE EROINE E REGINE A "CAPITALE MONDIALE DELLO STUPRO"

IL CONGO DA CULLA DI GRANDI DONNE RISPETTATE EROIN...
IL CONGO: BREVE STORIA DI UN GRANDE REGNO NEL CUORE DELL'AFRICA. OGGI "CAPITALE MONDIALE DELLO STUPRO".

QUESTO E' IL NOSTRO PICCOLO CONTRIBUTO: E' UN TESTO SULLA STORIA PASSATA E RECENTE DEL KONGO E POTETE SCARICARLO DA QUESTO SITO IN PDF.

Qui trovate anche la copertina del libro /le-nostre-pubblicazioni-i-libri-per-l-africa_3413482.html  

ed il link per scaricarlo lo ripetiamo anche qui: /res/site104700/res780578_LIBRO-CONGO-2013PDF.pdf

Mettiamo anche qui l'elenco degli argomenti trattati:

La R.D. Congo

Storia:
  • Il pensiero bantù: tracce
  • Il Regno del Kongo e la penetrazione europea
  • Regno del Kongo: Mama Mafuta e Mama Kimpa Vita
  • Lʼinfluenza di Mama Kimpa e degli antoniani sui movimenti di resistenza e la cultura Afro.
  • La colonizzazione del Kongo: 1870-1960
  • “Dalla barbarie coloniale alla politica nazista di sterminio”
  • Il Congo “Indipendente”
  • La Prima guerra del Congo
  • La seconda guerra del Congo
  • La Regione dei Grandi Laghi ed il “libero commercio”
  • Il Kivu: capitale mondiale degli stupri
APPENDICE La Chiesa e lʼAfrica
 
A CURA DELLʼASSOCIAZIONE “SOLIDARITEʼ NORD-SUD” O.N.L.U.S.-http://www.solidaritenordsud.net
mail:[email protected] Rif: Rosalba Calabretta     


**********************

 
  • 1152 donne stuprate ogni giorno, ovvero 48 donne ogni ora! Sono cifre di 

Proporzioni umanamente incomprensibili ma reali! Nel 2010 l’inviato speciale dell’ONU per le violenze commesse alle donne ed ai bambini durante il conflitto, Margot Wallstrom, aveva proclamato la RDC Congo “Capitale mondiale dello stupro”.

 

 

  • 400.000  stupri all'anno

 

  •     1.152 al giorno

 

  •        48 ogni ora

   

E' umano forse chiedersi il perché e chiedersi cosa fare!!!

Solidarité Nord-Sud in collaborazione con associazioni congolesi in Italia ed associazioni italiane ed altri movimenti (www.lumumbajr.com/) congolesi  ha iniziato una Campagna per diffondere notizie ed informazioni su questa tragedia, parlarne per capire e far capire, cercare di trovare contributi e soluzioni e, comunque solidarietà a tutte le Donne Congolesi.
Lavoriamo per questo anche su Facebook dove abbiamo aperto il gruppo "RDC CONGO: CAPITALE DELLO STUPRO.BASTA! E' UN CRIMINE CHE VA FERMATO!

  •  


potete venirci a trovare per aiutarci in questa Campagna: www.facebook.com/home.php 
Già qui sotto potete trovare qualche documento o video che dà informazioni sulle motivazioni complesse ma chiare a tutti ormai su questo fenomeno che DEVE ESSERE FERMATO!!! 

INTANTO POTETE GUARDARE QUESTO VIDEO IN INGLESE MA CON I SOTTOTITOLI IN FRANCESE CHE E' MOLTO UTILE PER CAPIRE............ PURTROPPO E' UN PO' PESANTE SE NON AVETE UNA CONNESSIONE VELOCE..... PUO' DARSI DIA PROBLEMI PER CARICARSI.........

IL CONGO E' UN INCUBO IN PIENO PARADISO..............
  

 



QUI IL SITO DI ISSIYA LONGO CONGOLESE DELLA DIASPORA IN ITALIA MA CHE NON HA CERTO DIMENTICATO IL SUO PAESE. E' ANCHE UN BRAVISSIMO SCRITTORE ED HA TANTI PROGETTI E, SUL SUO SITO, POSSIAMO TROVARE LE SUE OPERE ED I SUOI SCRITTI CHE VI CONSIGLIO MA ANCHE VIDEO, MUSICA E SCRITTI SULLA GRANDE CULTURA CONGOLESE:

www.issiyalongo.com/

DOCUMENTO 2 SETTEMBRE PER L'EVENTO DEL 20 OTTOBRE A ROMA

DOCUMENTO 2 SETTEMBRE PER L'EVENTO DEL 20 OTTOBRE ...

NELLA FOTO: JOHN MPALIZA - CONGOLESE IN ITALIA - CHE HA MARCIATO A PIEDI DA REGGIO EMILIA A ROMA PER LA PACE IN CONGO VIENE ACCOLTO DA ALCUNI RAPPRESENTANTI DELLA DIASPORA CONGOLESE ROMANA E DA ALCUNI ITALIANI....TRA CUI NOI....

QUESTO E' STATO UN MOMENTO IMPORTANTISSIMO: NON SOLO PER L'EVIDENTE VALENZA DELL'AZIONE FATTA DA JOHN MA ANCHE PERCHE' DA QUESTO INCONTRO E' NATA LA VOGLIA DI "METTERE INSIEME LE FORZE", DI CREARE UN COMITATO PER AZIONI CHE POSSANO ESSERE INCISIVE NELLA REALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI COMUNI.  

NASCE DUNQUE IL Il Comitato Ottobre 2011 in azione RDCongo!!!!!  


PUBBLICO IL DOCUMENTO CHE HO MESSO ANCHE SUL NOSTRO GRUPPO FACEBOOK E CHE E' UNA SINTESI DEL LAVORO CHE IL COMITATO DI CUI SOLIDARITE' NORD SUD FA PARTE STA FACENDO IN PROSPETTIVA DELL'EVENTO PER I GIORNI 20-22 OTTOBRE A ROMA PER LA PACE IN CONGO



Come sapete ieri abbiamo avuto la seconda riunione organizzativa del Comitato Ottobre 2011 in azione RDCongo che si era costituito nella precedente riunione del 30 luglio.

Abbiamo discusso di varie cose tra cui ad es. sull'eventualità e necessità di costituire un Comitato formalmente riconosciuto. Su questo abbiamo deciso di aggiornarci più in là potendo per il momento muoverci come Comitato se pur delegando volta per volta alle singole associazioni eventuali incombenze formali (richiesta autorizzazioni etc....).

Abbiamo invece dato al Comitato un'organizzazione più efficace ovvero abbiamo spartito i ruoli finalizzati alla realizzazione dell'evento del 20 ottobre. Questo ovviamente per esigenze organizzative fermo restando la partecipazione di ognuno e la collaborazione di tutti.

E' stato pertanto nominato Coordinatore Jean Jacques Diku; "addetti" alla Segreteria John Mpaliza e Anna Maria D'Ottavi; "addetta" alla comunicazione Rosalba Calabretta.

 

Si è a lungo parlato su alcuni temi che sono ancora da "sciogliere" soprattutto in merito agli obiettivi immediati di questo evento o per meglio dire, a "cosa chiedere" ai fini della risoluzione dei problemi e drammi che colpiscono il Congo.

Come forse sapete la questione è stata discussa sia qui che in Congo ormai da molto e più di recente è stata ad es. bocciata dal Senato congolese la proposta delle Commissioni mista. (In proposito qui avevo già messo dei documenti.....) e si discute sull'opportunità ed efficacia di chiedere l'apertura di un Tribunale di Pace o di chiedere l'intervento delTribunale Internazionale.

 

C'è poi la problematica delle elezioni che si terranno a novembre ma sulla cui credibilità  - come vi avevo accennato in uno degli ultimi post - vi sono molti dubbi e, pertanto, anche qui si tratta di decidere se prendere posizioni comunque e chiedere il cntrollo sul regolare svolgimento delle stesse o astenersi.

 

Come vedete i temi sono tanti, delicati e complessi insieme. 

 

Premesso che ovviamente è gradito qualsiasi intervento attinente a queste tematiche e che possa essere un contributo alla crescita del Comitato tengo comunque a precisare che su questi temi e sulle modalità di svolgimento delle giornate di lotta ed informazione a breve sarò più esaustiva.

Resta confermato che il Rapporto Mapping è il punto di partenza per qualsiasi campagna di informazione e di sensibilizzazione e che lo stesso - se pur limitato soprattutto al periodo '93-2003 - è comunque una "conquista" ed è importante divulgarlo il più possibile sia tra i congolesi d'Italia che tra gli italiani stessi che in generale non sono a conoscenza di quanto accaduto.

All'uopo presto pubblicheremo un lavoro di sintesi del lunghissimo rapporto che potrà essere utile per tutte le ulteriori analisi e proposte.

Qui il link per il RIASSUNTO DEL RAPPORTO MAPPING (preso dal sito www.retepaceperilcongo.it)
res/site104700/res594070_RIASSUNTO-MAPPING-E-CAMERE-MISTE-PDF.pdf

 

Si è anche parlato della partecipazione come Comitato ad alcune manifestazioni importanti dei prossimi mesi tra cui in particolare alla Marcia della Pace Perugia-Assisi il 25 settembre cui pensiamo di andare ma portando con forza le istanze del gruppo...

 

Tutto ciò detto vorrei segnalarvi qui alcune necessità per le quali spero di poter avere il vostro aiuto e contributo operativo.

 

Per l'organizzazione dell'evento abbiamo bisogno:

  1. La Sala per gli incontri, dibattiti etc..... Abbiamo già preso in esame alcune possibilità ma vorremmo trovare a Roma una Sala che abbia una valenza - come dire - ufficiale e un pò prestigiosa (per capirsi non una sede di associazione o simili ovviamente.....ma che so la sala della Provincia o l'Università etc.....) e se qualcuno potesse darci una mano in questo è benvenuto.
  2. Come sopra detto mi occuperò dell'aspetto comunicazione: questo è molto importante. Dobbiamo riuscire e vogliamo far si che questa manifestazione non sia una "sfilata" di chiacchiere che finiscono lì, deve essere un momento di informazione e coinvolgimento il più amplio possibile (partecipazione deputati, intellettuali ma anche congolesi che abbiano esperienza diretta....) e che possa quindi proseguire poi in tanti altri momenti attraverso una reale crescita della coscienza collettiva su questo dramma silenzioso da 15 anni!! Questo significa che vorrei da ognuno di voi una partecipazione in questo senso. Chiunque qui potrà magari col suo blog, col suo sito diffondere le notizie, lo faccia ma non una volta ma 100! Chiunque qui abbia la possibilità di far passare le notizie ed i comunicati negli organi di stampa, nei media (anche TV radio etc....) per favore prenda contatto con me via messaggio e lavoreremo insieme. Chiunque abbia un'idea sulla diffusione dell'evento, si faccia vivo! Pensiamo anche di affiancare all'evento (conferenze e dibattiti, stampa etc....e sit-in.....) anche qualche evento culturale sul quale già abbiamo delle idee ma ben vengano altre!  
  3. E' ovviamente importante la massima partecipazione dei congolesi d'Italia (e non!) e per questo dunque vi chiedo di diffondere il gruppo e l'evento soprattutto là dove è possibile raggiungere il maggior numero di congolesi.
  4. Per le giornate dell'evento potrebbe essere utile qualcuno che faccia da interprete (francese) ed inoltre stiamo già pensando ad organizzare una "rete" di accoglienza a Roma per i congolesi sui quali magari non far gravare spese per il pernottamento e chissà che magari anche in tal senso non ci sia qualcuno disposto a dare una mano. E potrebbe essere utile anche qualcuno che si possa occupare di creare e montare un video sulle giornate in questione........

 

Per ora basta così!!! Aspetto partecipazione e.... grazie!!

 

Rosalba Calabretta

"Solidarité Nord-Sud" ONUS per Il Comitato Ottobre 2011 in azione RDCongo 

DOCUMENTO DI ADESIONE E DI PROPOSTE OPERATIVE

DOCUMENTO DI ADESIONE E DI PROPOSTE OPERATIVE




IL DOCUMENTO DEL COMITATO "OTTOBRE 2011 IN AZIONE RD.CONGO"

PUBBLICO QUESTO DOCUMENTO CHE E’ ANCORA UNA TRACCIA ABBASTANZA ESAUSTIVA DI QUANTO HA FATTO ED INTENDE FARE IL COMITATO PER L’EVENTO DI OTTOBRE A ROMA. 

PUR NON ESSENDO DUNQUE DEFINITIVO E DEL TUTTO COMPLETO  VE LO SOTTOPONGO ANCHE PER AVERE QUALSIASI PARERE O CONTRIBUTO DA VOI E CONOSCERE LA DISPONIBILITA’ DI OGNUNO A CONTRIBUIRE ANCHE  ALLA DIFFUSIONE ED INFORMAZIONE DELL’EVENTO DI OTTOBRE.

GRAZIE.

 

 

 

OTTOBRE 2011 IN AZIONE RD.CONGO

 

 

Nella riunione che si è tenuta a Roma il 30 luglio scorso con la presenza di varie associazioni congolesi ed italiane.  si è dunque costituito il “Comitato promotore di Ottobre 2011 in azione RD.Congo” ed è stata confermata l’idea di organizzare un incontro da tenersi il 20 ottobre a Roma con politici, parlamentari italiani e referenti europei al fine di portare all’attenzione e con la massima incidenza possibile la situazione della RD Congo a partire dalla guerra del ’96 (cosiddetta prima guerra del Congo).

L’obiettivo di questo incontro è sia quello di dare la giusta informazione su quegli eventi offrendo dunque testimonianza anche da parte di chi quegli eventi ha vissuto ma anche di proporre iniziative al fine di ottenere giustizia.

Dare dunque alle forze “istituzionali” presenti ed anche alla stampa ed agli organi di informazione strumenti affinché possano operare nella maniera più efficace.

Ma non solo:

  • Mettere in evidenza ed informare sulla situazione e sulla drammatica realtà di oggi nella RD.Congo e chiedere con forza che si facciano pressioni sia sul governo della RD Congo e sia sulla comunità internazionale perché cessino le violenze e le sofferenze del popolo congolese
  • Mettere in evidenza come la necessità di “Unità nazionale della RD.Congo” sia necessaria per il raggiungimento dell’obiettivo di pace
  • Mettere in evidenza il ruolo fondamentale dello sfruttamento illegale delle risorse naturali che lo stesso Rapporto Mapping dell’ONU ha confermato e ben descritto (anche se in modo non del tutto esaustivo...) e chiedere con forza che chi ha compiuto reati venga punito ed a tal fine chiedere l’istituzione di un Tribunale di Pace per RD Congo
  • Mettere in evidenza - a proposito del Rapporto Mapping citato -  che lo stesso ha preso in esame la situazione fino al 2003 e quindi informare e relazionare su tutti gli eventi drammatici che dal 2003 ed ancora oggi si succedono in RD Congo
  • Mettere in evidenza la necessità che le elezioni del prossimo novembre si svolgano in maniera del tutto trasparente ed all’uopo inviare messaggi agli organismi interessati

 

 

Per una maggiore efficacia di tutto quanto sopra e considerato che il gruppo intende accreditarsi presso la comunità internazionale si intende dare il via anche ad una rete con le forze, movimenti ed individui della diaspora in Europa, in Canada, USA.....

  

Il gruppo segnala la necessità che si riesca a dare la massima visibilità alla conferenza del 20 ottobre ed in tal senNso chiede il contributo di tutti. 

 

Alla riunione organizzativa che si terrà il prossimo 2 settembre ogni associazione o individuo presente potrà portare il proprio contributo in tal senso, non escludendo ad es. l’organizzazione di eventi “collaterali” che possano rafforzare il messaggio.

 

 

    

Le azioni concrete che si intende ottenere finora evidenziate sono:

 

 

  • Tribunale di Pace/processo per la RD Congo
  • Regolamentazione sulla situazione minerali e tracciabilità
  • Controllo regolarità e trasparenza elezioni 2011

 





QUESTO E' IL DOCUMENTO CHE ABBIAMO PUBBLICATO SUL GRUPPO FACEBOOK E CHE E' UNA PIATTAFORMA DI DISCUSSIONE ALLA QUALE SONO INVITATI A PARTECIPARE TUTTI.....E MAGARI AD ADERIRE........!!!


Quando abbiamo aperto questo gruppo devo confessare che l’ho fatto armata di quell’ottimismo della volontà che a volte mi ha aiutato....ma piena di dubbi sulla riuscita perchè - quando si vive da vicino una realtà terribile come quella di cui ci vogliamo occupare e che perdura anzi peggiora da anni - è difficile sperare.....

 

 

Devo dire che la partecipazione numerosa, emotivamente e intellettualmente attiva di voi tutti mi ha dato una spinta enorme alla fiducia...... ed alla speranza.... e vi giuro che non è retorica! E vi ringrazio tutti.

 

Questo gruppo  nasce dalla quasi casuale conoscenza - da parte mia e qualche tempo fà  - di due persone: Carole Heinen Isis e Richard Lumumba. 

Richard (nipote di Patrice che come saprete fu il Primo Presidente del Governo congolese indipendente e fu  arrestato e poi assassinato con la complicità del Belgio, degli USA dell'ONU etc. dopo solo 9 mesi di governo.....) e Carole vivono in Europa ma hanno vissuto e sono cresciuti in Congo e vogliono tornarci, in un Congo libero!

Sono loro che mi hanno fatto conoscere (e non che non ne sapessi nulla, mi occupo di Africa..... ma è ben diverso leggere libri, articoli... piuttosto che ascoltare “da vicino”....) quanto questo dramma stia destabilizzando e distruggendo il “Cuore dell’Africa” forse più di quanto non abbia già fatto il colonialismo.......

 

Bene, da tutto questo percorso che va ormai avanti da circa un anno è nata l’idea di farmi carico, con l’associazione di cui sono presidente, di “fare qualcosa”.......Ho cercato di conoscere sempre meglio il problema e di diffondere le notizie che avevo (sulla mia bacheca tra le foto o video ed anche sul sito potete trovare qualcosa....)

 

Lungo la via intrapresa ho incontrato l’amica Olga Povelato che oggi si occupa qui in Italia  di Donne migranti dopo un’esperienza più che decennale in Africa e con l’Africa e quindi con grande sensibilità ed intelligenza ha deciso di condividere questa iniziativa.

 

Nasce dunque l’idea di questo gruppo finalizzato ad informare e sensibilizzare sul tema ma anche a trovare forme di intervento efficaci se pur certo non esaustive data la complessità del problema.

 

Il gruppo pertanto è un’idea di “Solidarité Nord-Sud” ONLUS (di cui sono presidente) insieme ed in collaborazione con il gruppo della Diaspora congolese.

Gli obiettivi del gruppo erano e sono quelli di creare coscienza e mobilitazione intorno al problema di quanto succede in Kivu, di allargare a più persone possibili queste informazioni e condivisioni, di creare rete anche con associazioni che vogliano e possano dare il proprio contributo, di stendere una piattaforma operativa che preveda una serie di azioni finalizzate ad incidere positivamente e con efficacia rispetto a quel contesto.

 

E’ dunque forse arrivato il momento di fare proposte operative ed è quello che voglio fare con questo scritto.

 

  1. Considerato che raccogliere firme o adesioni da inviare ad organismi più o meno umanitari o a governi più o meno coinvolti in questa “guerra silenziosa ma massacrante” ritengo che non abbia dato molti risultati in passato e probabilmente non ne darebbe, vorrei proporre qui di stendere un breve documento illustrativo della situazione e raccogliere il massimo di adesioni (individuali, associativi o quant’altro.....) ma perchè esso sia uno strumento col quale portare “solidarietà” a chi soffre in prima persona questa situazione, perchè sia strumento quindi di dialogo anche con la diaspora congolese per trovare forme di protesta comuni ed anche strumento di adesione ad un progetto “costruttivo” ovvero ad un progetto che si ripromette di recuperare socialmente psicologicamente e materialmente le donne colpite da questa terribile situazione.
  2. Operativamente quanto sopra significa che, dopo aver raccolto il massimo di adesioni possibili con il vostro importante contributo, propongo che questo documento sia portato in delegazione (anche 2-3 persone ) del gruppo italiano all’incontro che la diaspora congolese ha organizzato l’11 settembre a Bruxelles per affrontare in generale questo dramma durante una giornata definita appunto la “Journée de la Femme.......” cercando ovviamente (sempre col contributo di tutti) di far conoscere anche attraverso i media e quant’altro questa adesione ed i suoi motivi sia in Italia che in Belgio o in Francia.......
  3. In quella sede si potrà dialogare sulla possibilità di trasformare la nostra iniziativa in una manifestazione nazionale in Italia - a mio parere deve essere indetta dalla diaspora congolese in Italia e con la nostra adesione e contributo...-  magari con la partecipazione della diaspora in Belgio Francia o quant’altro (alla Giornata organizzata per l'11 ci saranno rappresentanti di vari Paesi....) e questo ritengo potrebbe essere fatto intorno al mese di ottobre........in una città d’Italia a maggior presenza attiva della diaspora congolese. 
  4. In quella stessa sede poi chi vorrà potrà portare la propria adesione al progetto rivolto alle Donne congolesi, adesione che potrà concretizzarsi non forzatamente con chissà quali contributi finanziari ma anche con la presa in carico per promuoverlo, anche con contributi magari in beni o quant’altro (Gli organizzatori dell’incontro infatti cercano di proporre una rete tra associazioni, individui, aziende e quant’altro dove ognuno potrà contribuire come meglio potrà......)     

 

 

QUESTA E’ UNA  PROPOSTA OPERATIVA ALLA QUALE POSSONO ESSERE OVVIAMENTE FATTE CRITICHE COSTRUTTIVE ED AGGIUNTI APPORTI INTELLETTUALI. SPERO COMUNQUE ANZI VORREI CHE NE SEGUISSE UNA “DICHIARAZIONE DI ADESIONE” PER COMPRENDERE SE - COME MI AUGURO E SPERO - POSSIAMO CONTARE SU VOI TUTTI PER RIUSCIRE AD INCIDERE IN QUALCHE MODO NEL FERMARE QUESTO SCEMPIO!!

 

Grazie a tutti per la pazienza e soprattutto per la sensibilita’ che avete e vorrete continuare a mostrare.....

 

 

Gruppo FB “R.D. CONGO. CAPITALE DELLO STUPRO. BASTA! E’ UN CRIMINE CHE VA FERMATO” 

 

Associazioni promotrici:


Ass. “Solidarité Nord-Sud” ONLUS - ROMA

 

L'AFRICA: LA TERRA MADRE - LA CULLA DELL'UMANITA'




L'AFRICA E' VERAMENTE LA CULLA DELL'UMANITA' 


Eppure non ha lasciato alcuna traccia sui libri di storia. Anzi, ci raccontano a scuola, l’abbiamo “scoperta” noi per renderla schiava (o portarle il progresso - dipende dai punti di vista......) e, ancora oggi, per “salvarla” e riportarla sui giusti “binari”, i nostri. 
"Ma, oggi, di fronte all’evidente squilibrio sistemico, direi, dell’ambiente e relazionale non ci resta forse che recuperare quella cultura della collaborazione, del piacere, del ridere (avete mai visto un bimbo nelle nostre città sorridere come un bimbo africano, magari pieno di mosche ed a piedi nudi?) e della condivisione da cui tutti abbiamo avuto origine, in armonia con la natura ed anche della “cosiddetta” magia. La cultura dell’odio e della morte ha esaurito la sua spinta vitale." 

L'agricoltura o l’allevamento, la tessitura o l’architettura o l’astronomia o la ceramica o… l’ordinamento civile o il commercio…. perchè tutto ciò che è essenziale alla Vita dell’uomo, in fondo, è nato in Africa!
Certo non vi è nata la "tecnologia" avanzata, la TV l'hi-pod etc etc.... anche se oggi ne abbiamo invaso i mercati.

Sarebbe impossibile parlare qui della storia dell'Africa (storia in senso lato.....) perché - e questo è un altro errore che spesso si compie - l'Africa è un Continente ed è un Continente enorme e ricchissimo di storia.

Cercheremo  di darvi solo alcuni consigli di letture e di link utili per conoscere la grande storia africana, la sua cultura etc......

Ci soffermeremo più a lungo - nelle parti ad esso dedicate - sulla storia del Mali, sul suo Patrimonio artistico- architettonico e culturale - ed in particolare sul grande popolo Dogon.

MA PERCHE'  OGGI L'AFRICA E' CONSIDERATO IL CONTINENTE PIU' POVERO ED IN PARTICOLARE IL MALI - SEDE DI UNO DEI PIU' GRANDI E RICCHI IMPERI DELLA STORIA - E' OGGI CONSIDERATO UNO DEI PAESI PIU' POVERI DELL'AFRICA?


VI DO' UNA RISPOSTA SICURAMENTE PARZIALE MA CHE VUOLE ESSERE UN ESEMPIO PER RAGIONARE SULL'AFRICA:

SAPETE CHE LA COMUNITA' EUROPEA CONCEDE AD OGNI ALLEVATORE EUROPEO UN CONTRIBUTO DI DUE DOLLARI E MEZZO AL GIORNO PER OGNI BOVINO ALLEVATO E QUESTO OVVIAMENTE PERMETTE LORO DI MANTENERE PREZZI CHE DIFFICILMENTE POSSONO ESSERE "SOSTENUTI" DA UN ALLEVATORE AFRICANO CHE VOGLIA ENTRARE NEL MERCATO INTERNAZIONALE, TENUTO CONTO CHE LO STESSO ALLEVATORE (O IN GENERALE UN AFRICANO MEDIO) CON QUELLA STESSA CIFRA CI VIVE PER DUE GIORNI........


  QUESTO E' IL MIO BLOG SULL'AFRICA UN PO' ABBANDONATO NEGLI ULTIMI TEMPI PER "MANCANZA DI TEMPO" MA COMUNQUE RICCO DI DOCUMENTI E CHIACCHIERATE SULL'AFRICA...... SE VOLETE DARCI UN'OCCHIATA:

 

 kreb.blog.kataweb.it/


In particolare rinviamo anche ad alcuni video (in francese...) qui: kreb.blog.kataweb.it/2010/05/


RINVIAMO ANCHE AL VIDEO SULLA FRANCAFRICA QUI

 





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17 GENNAIO 1961/17 GENNAIO 2012 L'ASSASSINIO DI PATRICE LUMUMBA ANCOR PIU' QUEST'ANNO......

Abbiamo già dedicato qualche post qui all'eroe nazionale congolese ma a due giorni dall'anniversario del suo assassinio pensiamo doveroso - ancor piu' quest'anno considerata la delicata e drammatica situazione che sta vivendo la RD Congo in questo momento - dedicargli un ricordo.

In questa pagina abbiamo già parlato del suo operato nel contesto storico-strategico di quegli anni, abbiamo riportato la versione integrale dell'ultima lettera che scrisse, indirizzata alla moglie Pauline e che è considerata il suo testamento spirituale, abbiamo parlato dei drammi che il Congo aveva vissuto durante il colonialismo in particolare con il video della grande storica Plumelle sulle "Mani mozzate", abbiamo parlato un pò anche della storia del grande Kongo attraverso le figura delle sue grandi Regine ed abbiamo anche messo il video su Lumumba stesso...... Ma forse non è mai abbastanza........
Riportiamo qui sotto alcuni pensieri tratti dai suoi scritti che ci sembrano peraltro ancora attuali e comunque degni di "considerazione"...... per capire la storia di quello che era (e deve tornare ad essere) il CUORE dell'Africa.

Frasi storiche tratte da Il pensiero
 
"Il popolo deve difendersi contro i suoi nemici".
 
Sin dal primo giorno di indipendenza, molti individui e forze politiche si rivelarono "nemici" di Patrice Lumumba e più o meno implicate con la politica del colonizzatore belga conducendo una campagna per distruggere il governo nazionalista. Spesso associati agli ambienti cattolici, avevano il pieno appoggio della borghesia belga e delle sue varie organizzazioni. Così, sul finire del luglio 1960, il sindacato cristiano di Bolikango, UTC, pubblicava un comunicato lamentando che "il Congo ha intrapreso un percorso miserevole". Questo sindacato accusò Lumumba di essere responsabile della chiusura delle fabbriche, dell'aumento dei prezzi e la crescita della disoccupazione.
 
Lumumba era consapevole che questi complotti erano orchestrati dal Belgio e da loro "alleati" all'interno del Paese. Queste "divisioni" furono da sempre il risultato più grande ed efficace del colonialismo in Africa. Il Congo - per motivi "storici" - purtroppo ne ha subito la massima espressione ed ancora oggi - a mio modesto parere - questo è il limite che questo grande paese vive per il  raggiungimento della Pace e dell'autodeterminazione nella giustizia.......
 
Lumumba dichiarò che un governo patriottico dovrebbe avere il coraggio di combattere i nemici del popolo e i nemici dell'indipendenza.
 
"E' il popolo che, attraverso il suo governo centrale, lotta contro la cattiva propaganda, contro i nemici della libertà, contro i nemici della patria, contro i traditori. Sono stati distribuiti in tutta la città di Léo migliaia di opuscoli sediziosi provenienti direttamente da Bruxelles. Trasportati a bordo degli aerei Sabena, in scatole contrassegnate dalla parola 'Giornali'. Su uno dei volantini si legge: 'Congolesi! Lumumba venderà le vostre mogli alla Russia'. Un altro scritto in lingua lingala si dice che: 'Ha fatto un patto con il diavolo, peccato per i congolesi". I belgi oggi non possono distribuire loro stessi i volantini, sono i Neri che distruggono il Congo, hanno ricevuto 500 franchi per farlo. Se è tuo fratello, tuo figlio che vende il nostro paese, che collabora con il nemico, tocca a te, tocca al popolo essere giudice, fermare questo delinquente, questo servo, questo traditore". "Abbiamo deciso di regolamentare la libertà di stampa. Nessuno può dire che il Courrier de l'Afrique è un giornale di proprietà congolese. Chi ignora che Courrier de l'Afrique è un organo del sindacato cristiano del Belgio? Chi ignora che è un organo di propaganda contro il nostro popolo? Abbiamo deciso di regolamentare tutti questi giornali schierati contro la nazione. Sono le comunità cattoliche che portano la loro propaganda nei loro giornali e che causano tutto il male che noi conosciamo. Dovremmo permettere questo stato di cose? Se adottiamo misure per liberarci, la chiamano dittatura!"(Il pensiero, pp.311-312)
 
Sul cattivo uso della religione
 
"I vescovi abbandonano la loro missione di evangelizzazione per interferire negli affari di Stato. I missionari abbandonano la loro missione per condurre una campagna di ostruzionismo contro lo Stato. Giorno dopo giorno lo vediamo ingiuriato dalla loro stampa. Costituiscono una seria minaccia alla sicurezza dello Stato, hanno commesso reati gravi". (Il pensiero, p.289)
 
"Questi antinazionalisti, già al soldo dei colonialisti, sono unti dal danaro colonialista, e con questo denaro scrivono porcherie. Oggi, i movimenti, i sedicenti movimenti per la famiglia cattolica, attaccano il governo in nome di leghe, jocisti, gruppi cattolici. Vogliono distruggere la nazione congolese: non lo tollereremo oltre. E' la separazione tra stato e chiesa. Il nostro governo non si ingerirà negli affari della Chiesa". (Il pensiero, pagina 290)
 
"Il governo non può tollerare in alcun modo che si interferisca negli affari dello Stato. Noi non cerchiamo altro che gli interessi del popolo, non gli interessi della comunità finanziaria o di questa o quella Chiesa. Non vogliono che facciamo in Congo quel che fanno in Belgio, ossia la dittatura della Chiesa sul governo. E' un governo cattolico, sono le comunità cattoliche che sempre, negli ultimi 80 anni, hanno ritardato l'emancipazione politica del Congo. Sono loro che dicevano che in Congo non doveva portarsi la politica, perché la politica permette di vedere chiaro". Ed è da questi stessi ambienti religiosi e cattolici che anche di recente, durante la campagna elettorale, si predicava contro i nazionalisti". (Il pensiero, pagina 290)
 
"Era sufficiente recitare il catechismo coloniale perché vi si benedicesse. Se un congolese ha espresso la sua idea: 'E' contro i bianchi, è una cattiva religione' Interdizione! Questo è ciò che vogliamo fare oggi per mostrare al mondo che siamo comunisti". (Il pensiero, p.296)
 
"Si procederà con la decolonizzazione mentale, perché hanno indottrinato il popolo per 80 anni alla falsità. Con i nostri cervelli, le nostre mani, svilupperemo il Congo." (Il pensiero, p.300)
 
A proposito di comunismo e imperialismo
 

"In Africa, tutto ciò che è progressivo, tutto ciò che tende al progresso si dice comunista, distruttivo. Piegarsi sempre e accettare qualsiasi cosa offerta dai colonialisti. Siamo solo uomini onesti e il nostro unico obiettivo è: liberare il nostro paese, costruire una nazione libera e indipendente". (Il pensiero politico di Lumumba, p.272).
 
"Si parla di comunismo. Sapete, cari amici, alcuni giocano il gioco degli imperialisti. Durante la campagna elettorale, le missioni cattoliche avevano stampato volantini che hanno distribuito. Predicavano dappertutto, anche nelle chiese di non votare Lumumba, di non votare Kashamura. Il popolo li ha ascoltati?"(Il pensiero, p. 342)
 
"Gli imperialisti dicono di essere contro il comunismo, sono contro l'Unione Sovietica e quando chiediamo loro aiuto, si rifiutano e preferiscono sostenere Tshombé e i suoi accoliti". (Il pensiero, pp.344-345)
 
"L'Unione Sovietica è una nazione come le altre. Le questioni ideologiche non ci interessano. La nostra politica di neutralità positiva ci raccomanda di trattare con qualsiasi paese che ha nobili intenzioni e che non viene da noi per instaurare un nuovo dominio". (Il pensiero, p.281)
 
"Quando i nostri fratelli combattevano ovunque, erano i russi che ci istigavano a reclamare l'indipendenza? Chi ci ha sfruttato per 80 anni, non erano gli imperialisti? Considerano il Congo, con la sua ricchezza, una loro riserva nazionale."(Il pensiero, p.366)

Credo siano strumenti per "pensare" anche l'oggi....della RD Congo.........



Mettiamo qui la prima parte del Film (UNICO film da quel che ne sappiamo) su Patrick Lumumba del regista Raoul Peck che è su You Tube diviso in 9 parti alle quali rinviamo per la visione.......
 


A GIORNI E' L'ANNIVERSARIO DELL'ASSASSINIO DI LUMUMBA

A GIORNI E' L'ANNIVERSARIO DELL'ASSASSINIO DI LUMU...



VOGLIAMO RICORDARE QUI UNA DELLE PIU' GRANDI FIGURE DELLA LOTTA PER L'INDIPENDENZA AFRICANA: QUELLI CHE FURONO CHIAMATI GLI ANNI DELLA SPERANZA.
                                              
                                  Nella foto: l'arresto di Patrice Lumumba, legittimo Primo Ministro del Congo

Lumumba fu assassinato il 17 gennaio 1961, meno di sette mesi dopo la dichiarazione d’indipendenza del Congo, di cui era Primo ministro. Come tanti altri leaders nazionalisti africani, doveva dirigere un paese le cui frontiere arbitrarie erano state tracciate nel XIX secolo dalle vecchie potenze coloniali per meglio dividere e conquistare l’Africa. Per 80 anni il Belgio aveva sfruttato con inaudita brutalità la popolazione dell’immenso paese, riducendo i Congolesi a bestie da soma per le industrie minerarie (uranio, rame, oro, stagno, cobalto, diamanti, manganese, zinco) e le altre attività economiche proficue per la potenza coloniale. Nelle intenzioni del Belgio, i suoi investimenti ed i suoi interessi finanziari dovevano essere salvaguardati e il passaggio dei poteri doveva essere soltanto virtuale, mentre il Movimento Nazionale Congolese diretto da Lumumba voleva un Congo unito aldilà delle differenze etniche e regionali.

 

Diceva Lumumba« Abbiamo conosciuto il lavoro massacrante, estorto in cambio di salari che non ci permettevano né di mangiare abbastanza per allontanare la fame, né di vestirci né di avere case decenti né di allevare i nostri figli come esseri che ci sono cari. Abbiamo conosciuto le prese in giro, gli insulti, le botte che abbiamo sopportato mattina, mezzogiorno e sera perché siamo neri. Abbiamo visto confiscare le nostre terre in nome di leggi « legittime », che di fatto riconoscono solo le ragioni del più forte. Non dimenticheremo mai i massacri nei quali tanti di noi sono morti, le celle dove erano gettati quanti si rifiutavano di sottomettersi a un regime di oppressione e di sfruttamento ».   

 

Il destino del grande leader fu deciso dal suo programma, che prevedeva anzitutto l’indipendenza economica, la giustizia sociale, l’autodeterminazione politica, l’ostilità nei confronti di un’organizzazione politica basata sulle divisioni tribali. Il suo appello alle Nazioni Unite cadde nel vuoto : l’ONU non mosse un dito per impedire il suo assassinio.

Non vogliamo qui dimenticare  Pierre Mulele che proseguì la lotta di liberazione del Congo dopo l'assassinio di Patrice Lumumba ma non ebbe più "fortuna": fu assassinato, insieme a Theodore Bengala, nella maniera più atroce (praticamente fatto a pezzi da vivo) il 2 ottobre 1968

 

Nel 1965 il Congo divento’ lo Zaire, dopo il colpo di stato di Joseph Mobutu, uno degli assassini di Lumumba, che per 32 anni garanti’ all’alleato americano la base d’operazioni necessaria per i suoi interventi controrivoluzionari contro i movimenti di liberazione dell’Africa australe.   

 

Il tardivo riconoscimento di responsabilità da parte del governo belga, 40 anni dopo i fatti, non é stato che un tentativo maldestro di mascherare le sue mire sulle risorse dell’ex colonia dopo la caduta di Mobutu, in concorrenza con il suo rivale economico statunitense. Due governi, quello belga e quello americano, divisi sull’entità della rispettiva porzione della torta congolese ma uniti nella loro qualità di mandanti dell’assassinio : l’ordine veniva dal governo belga (il buon re Baldovino !) e dall’amministrazione Eisenhower : si servivano entrambi della CIA, il cui direttore, Allen Dulles, chiamava Lumumba « cane pazzo » e di sicari locali.
Una curiosità : uno dei giovani agenti della CIA dell’epoca, Frank Carlucci, ha fatto carriera. Consigliere per la sicurezza nazionale e segretario alla Difesa con Reagan, presiede oggi il gruppo Carlyle, onnipotente banca d’affari che ha fra i suoi amministratori George Bush senior.

 

Purtroppo, la concessione ufficiale della sovranità nazionale non ha significato, in nessun paese dell’Africa, la realizzazione delle aspirazioni democratiche delle masse africane. Persino nelle zone dove la fine del colonialismo é stata frutto di una lotta armata, l’indipendenza dello Stato é servita soltanto da copertura per il mantenimento dell’imperialismo sulle masse delle ex colonie, con la collaborazione di « élites » corrotte della borghesia nazionale, formate nelle università occidentali, che utilizzavano ed utilizzano tuttora lo stato per arricchirsi a spese del progresso sociale.   

 

Mobutu fu rovesciato nel 1997, dopo che il suo regime, sommerso dai debiti, aveva cessato di essere utile a Washington. Il suo successore, Laurent Kabila, fu assassinato e sostituito da suo figlio Joseph, più accomodante con gli interessi finanziari occidentali.
Il Congo ancora oggi - a causa in fondo delle sue immense ricchezze minerarie e non solo - continua a vivere una situazione terribile ed a lottare ancora per la propria indipendenza.

 

Milioni di Congolesi sono morti nella guerra civile che ha insanguinato il paese, in maggior parte donne e bambini vittime della fame e delle malattie. I regimi dei paesi vicini, Ruanda, Uganda e Zimbabwe, sono intervenuti per impadronirsi, sfruttandoli illegalmente, degli impianti minerari per arricchire i militari ed i loro amici in politica ed in affari.


Ma anche questa storia e' stata "sbiancata" forse anche perché continua.......

IL FILM “LUMUMBA”: Un film del regista haitiano Raoul Peck, proiettato sugli schermi cinematografici nel 2000, premiato l’anno seguente come “miglior film della diaspora” al festival panafricano del Cinema di Ouagadougou, 

Lumumba ricostruisce la vita dell’eroe dell’indipendenza congolese, dai primi anni dalla sua avventura politica al suo assassinio. Il film traccia un ritratto appassionante di Patrice Lumumba svelandone i retroscena privati e politici che l’hanno portato alla sconfitta e alla morte.    

 

CHI L’HA VISTO?    

 

QUI VOGLIAMO RICORDARE PATRICE LUMUMBA ANCHE CON LA LETTERA, LA SUA ULTIMA LETTERA, SCRITTA A SUA MOGLIE PAULINE DALLA PRIGIONE: 
 

Mia cara compagna,

Ti scrivo queste righe senza sapere se e quando ti arriveranno e se saro’ ancora in vita quando le leggerai.
Durante tutta la lotta per l’indipendenza del mio paese, non ho mai dubitato un solo istante del trionfo finale della causa sacra alla quale i miei compagni ed io abbiamo dedicato la vita.
Ma quel che volevamo per il nostro paese, il suo diritto ad una vita onorevole, ad una dignità senza macchia, ad un’indipendenza senza restrizioni, il colonialismo belga ed i suoi alleati occidentali – che hanno trovato sostegni diretti ed indiretti, deliberati e non, fra certi alti funzionari delle Nazioni Unite, quest’organismo nel quale avevamo riposto tutta la nostra fiducia quando abbiamo fatto appello al suo aiuto – non lo hanno mai voluto.

Hanno corrotto dei nostri compatrioti, hanno contribuito a deformare la verità ed a macchiare la nostra indipendenza.

Che altro potrei dire? Non é la mia persona che conta, é il Congo. Morto, vivo, libero o in prigione per ordine dei colonialisti, non é la mia persona che conta. E’ il Congo, il nostro povero popolo la cui indipendenza é stata trasformata in una gabbia dove ci guardano dall’esterno, a volte con benevola compassione, a volte con gioia e piacere.
Ma la mia fede resterà incrollabile. So e sento in fondo a me stesso che presto o tardi il mio popolo si sbarazzerà di tutti i suoi nemici interni ed esterni, che si solleverà come un sol uomo per dire no al capitalismo degradante e vergognoso e per riprendere la sua dignità sotto un sole puro.

Non siamo soli. L’Africa, l’Asia ed i popoli liberi e liberati di tutti gli angoli del mondo si troveranno sempre a fianco di milioni di Congolesi che abbandoneranno la lotta solo il giorno in cui non ci saranno più i colonizzatori ed i loro mercenari nel nostro paese.

Ai miei figli, che lascio e forse non rivedro’ più, voglio che si dica che il futuro del Congo é bello e che aspetta da loro, come da ogni Congolese, che completino il compito sacro della ricostruzione della nostra indipendenza e della nostra sovranità, poiché senza dignità non c’é libertà, senza giustizia non c’é dignità e senza indipendenza non ci sono uomini liberi.
Ai miei figli, che lascio e forse non vedro’ più, voglio che si dica che il futuro del Congo é bello, e che attende da loro come da ogni congolese di realizzare il compito sacro della ricostruzione della nostra indipendenza e della nostra sovranità poiché senza dignità non c'è libertà, senza giustizia non c'è dignità e senza indipendenza non ci sono uomini liberi:
Nè brutalità, nè sevizie, nè torture mi hanno mai condotto a domandare la grazia poiché preferisco morire a testa alta, la fede incancellabile e la fiducia profonda nel destino del mio Paese, piuttosto che vivere nella sottomissione e il tradimento dei principi sacri. La storia dirà un giorno la sua parola, ma non sarà la storia che ci insegneranno a Bruxelles, Washington, Parigi o alle Nazioni Unite ma quella che si insegnerà nei Paesi affrancati dal colonialismo e dai suoi fantocci. L'Africa scriverà la sua propria storia e questa sarà al Nord ed al Sud del Sahara una storia di gloria e di dignità. Non mi piangere, mia compagna. Io so che il mio paese che soffre tanto saprà difendere la sua indipendenza e la sua libertà.
W il Congo! W l'Africa!

Patrice Lumumba     

 

 

 

   

VIDEO LUMUMBA

E' UN VIDEO SUL LIBRO CHE E' USCITO IN QUESTI GIORNI, NATURALMENTE IN FRANCIA E NON USCIRA' IN ITALIA....., DOVE SI EVIDENZIA CON CHIAREZZA QUANTO L'ASSASSINIO DI PATRICE LUMUMBA ALL'ALBA DELL'INDIPENDENZA DEL CONGO SIGNIFICO' LA  FINE DEL PROCESSO DI REALE INDIPENDENZA E DEMOCRAZIA IN CONGO (COSI' COME IN TANTE ALTRE PARTI DELL'AFRICA) GRAZIE E AD OPERA DEGLI STATI EUROPEI, NATURALMENTE DEMOCRATICI.......

IL LIBRO SI CHIAMA CONGO "LE MANI TAGLIATE" IN RIFERIMENTO "ALL'USANZA" DEI COLONI BELGI DI MOZZARE LE DITA DELLE MANI A CHIUNQUE SI OPPONESSE AL LORO VOLERE; IN PARTICOLARE ALL'ORDINE DI LAVORARE (DA SCHIAVO OVVIAMENTE...) NELLE PIANTAGIONI DI CAUCCIU'....... 









R.A. Plumelle-Uribe, Kongo, les mains coupées
Caricato da lesamisdanibwe. - Altri v-blogger e video personali

VIDEO SU CAROLE HEINEN


Ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Carole Heinen.... candidata alle elezioni presidenziali di novembre in Congo. Non solo l’ho conosciuta ma ho potuto “seguirla” per alcuni giorni durante il suo soggiorno a Parigi e questo mi ha dato ovviamente modo di poter dialogare con lei e vederla - come dire - all’opera. 

Ammetto che l’entusiasmo con cui ero partita per Parigi sapendo che mi aspettava anche questo incontro è decisamente aumentato. Ho visto una donna africana, una donna calma, dolce, fiera e determinata e consapevole del suo ruolo di “femme”, di quel ruolo che la cultura ancestrale africana ha sempre riconosciuto alla donna, quello di dare la vita e, quindi, di assumere una parte determinante anche in tutte le questioni “sociali”. Una donna che ha quel “sorriso” che - come Lei stessa mi ha detto - mostra la speranza e dimostra che “tutto è possibile”. 

Voglio ricordare qui che l’ultima Regina del Congo la profetessa Kimpa Vita (una donna quindi, come tante altre Regine dell’Africa....) venne bruciata al rogo accusata di “eresia” dai frati cappuccini perché cercò di combattere fino all’ultimo l’invasione portoghese del Regno del Congo.

Si può dire che la mia “intervista” è anche il frutto di tutto il tempo passato con Carole e con Richard Lumumba in questi giorni. Richard, nipote, per chi non lo sapesse, di Patrick Lumumba ha il ruolo di “Consigliere generale d’etica” all’interno del FNK (Fronte Nazionale Congolese) partito nel quale ha militato anche Carole. L’FNK può definirsi l’erede del partito di Lumumba (che come noto è il Padre dell’indipendenza congolese che venne assassinato dalle forze ex-colonialiste del Belgio con la complicità di altri a soli 7 mesi dall’indipendenza stessa). 

 



POESIE D'AFRICA.........

POESIE D'AFRICA.........



Perte d'indentité, prison spirituelle et l'aliénation (...)

pubblicata da Richard Lumumba il giorno sabato 26 febbraio 2011 alle ore 16.22

 

"La prison identitaire nous a été imposée à nous que l'on appelle noirs. C'est quelque chose qui nous a été collé par les autres, les arabes, les arabo-berbères, les maures et aussi dans un deuxième temps, les européens. Les noirs entre eux ne se sont jamais appelés noirs."

 

Homme Noir, qui es-tu ?

 

Tu portes des noms étrangers, des prénoms d’esclaves,

Tu parles des langues étrangères, t’éloignant de ton axe maternel, de ton giron culturel,

Tu exaltes des religions étrangères, t’éloignant de ton centre cosmique,

Tu consommes étranger, te privant de tes facultés divines de créer ce qui sied à ta personne et te rendant dépendant à vie de ceux-là qui déplorent ta présence sur terre,

Tu t’appropries des dieux, des ancêtres et des coutumes étrangers, te rendant complice de ton esclavage spirituel,

 

Tu ne connais ton histoire, tu ne connais ta réalité,

Y trouves-tu un intérêt quelconque ?

Tu accueilles tout le monde chez toi, sans discernement et tu te mets à genou devant quiconque,

Au nom de l’universalisme ?

Penses-tu quelque chose de l’Européen ?

Penses-tu quelque chose de l’Asiatique ?

As-tu une idée préconçue sur l’étranger ?

 

Tu habites des pays étrangers, où tu n’as que des mauvais rôles,

Tu habites des Etats coloniaux, où l’étranger a plus de droits,

Sur la terre de tes ancêtres, l’étranger a dressé des murs qui t’empêchent de communiquer avec ton frère,

Tu te poses en défenseur de ces murs sans vouloir les casser,

Religions coloniales, Frontières coloniales, Langues coloniales, Prénoms coloniaux, Stéréotypes ethniques,

Voilà qui est source de divisions en terre-mère,

 

Et tu veux être plus Jésuiste que les Romains, plus Taoïste que les Chinois,

Tu veux être plus francophone que les Français, plus lusophone que les Portugais,

Tu veux être plus Congolais qu’Africain, plus Gabonais que Camerounais,

Tu veux être plus Muhammadiste que les Arabes, plus Mosaïste que les Hébreux,

Tu préfères t’appeler Mamadou plutôt que Sangaré, Pierrette plutôt que Bouanga,

Tu préfères produire ton intelligence en Anglais plutôt qu’en Igbo,

Tu préfères t’approcher du Corse plutôt que du Kouyou,

Tu préfères étudier le Latin plutôt que le Kémétique,

 

Tu te réjouis du sourire de l’étranger, de sa grâce parce qu’il t’emploie,

Parce qu’il t’aménage un petit espace pour le bon Nègre que tu es,

Tu ne te rends compte que tu n’es qu’un chien à sa table,

Tu fais tout pour le satisfaire contre tes propres frères,

Mais en fin de compte tu ne ramasses que miettes et rogatons,

On ne te sert que os et arêtes, à même le sol,

 

Le chien, c’est cet animal apprivoisé ayant oublié qu’il est un animal, Il pense être un être humain en compagnie d’un être humain, se moquant ainsi de ses autres congénères restés dans la brousse et contre lesquels son maître le lance pour lui apporter de la ripaille,

 

As-tu de l’orgueil ?

Sais-tu ce que c’est, l’orgueil ?

Il faut d’abord être soi pour comprendre ce que c’est,

Tu transpires pour les autres,

Tu joues pour les autres,

Tu pries pour les autres,

Tu fais tout contre ton propre épanouissement dès lors que cela ne porte aucun intérêt pour l’Afrique,

 

Tu n’es qu’un accessoire pour les autres, un utilitaire,

On te sert Jésus tu prends,

On te sert Muhammad tu prends,

On te sert Moïse tu prends,

On te sert Brahman tu prends,

N’importe quelle sauce étrangère est bonne pour toi,

N’as-tu pas appris que tout n’est pas comestible dans la vie ?

Quel type de personne tu es ?

 

Tu brûles tes cheveux, tu portes des perruques, tu décapes ta peau pour ressembler à autrui,

Tu préfères être agneau plutôt que lion,

Tu préfères être coq plutôt que renard,

Tu préfères être renard plutôt que corbeau,

Où est ta fierté ?

Où est ton honneur ?

Où est ton âme ?

 

Sais-tu que tu es le premier né de Dieu ?

Sais-tu que tu es le premier à qui Dieu a parlé ?

Sais-tu que tu es le premier à qui Dieu a enseigné sciences et coutumes ?

Comment donc peux-tu accepter de talonner l’étranger ?

Comment donc peux-tu accepter d’être son paillasson ?

Comment donc peux-tu accepter d’être son élève, alors qu’il a tout appris chez toi ?

 

Tu as des prophètes, tu les ignores,

Tu as des racines, tu ne veux t’y rattacher,

Penses-tu pouvoir prospérer sans racines ?

Que peut être un arbre sans racines ?

Ne sont ce pas les racines qui, prenant les vitamines du sous sol nourrissent l’arbre !

Lui assurent un feuillage et une floraison !

C’est le rôle des ancêtres pour tout peuple,

Ton devoir, c’est de te rattacher à eux,

Car eux seuls savent ce qui est bon et mieux pour toi,

 

Quitte les artifices étrangers dont tu es paré,

Brise les chaînes de l’esclavage spirituel qui te collent au postérieur de l’étranger,

Aujourd’hui et maintenant,

Prie au nom du Dieu de tes ancêtres et honore les dans tes faits et gestes,

Aie une pensée pour eux tous les jours et ils viendront à toi,

Rattache-toi à eux et ils te transmettront la sève qui te fera rayonner à travers le monde.

MNK

 

Papa Amadou Ndao


Pubblichiamo qui una Poesia del nostro amico Papa Amadou Ndao scrittore e poeta di origine senegalese, in Italia da anni. Ha scritto tantissime raccolte di poesie tra cui ricordiamo "Cercando radici" il cui titolo dà un' idea della sua poetica (forse comune a tanti che hanno avuto il suo percorso di vita da "migrante" africano.....). La poesia qui sotto vogliamo considerarla una dedica alla nostra amicizia......:


"Maman Afrique
bonne année ROSALBA

Mets moi de l’huile sur mon chemin
Ou des peaux de bananes
Il faut que je glisse
Pour tomber en Afrique

Chercher de la chaleur
Cette chaleur humaine
Qui n’existe nul part

Ne me fais pas prendre l’air
Avec l’avion qui bouffe trop d’air
Cela me fera gonfler le corps
Et quand j’arriverai ils me diront
-“ mais quel dégonflé”

Parce que je descendrai
Dans l’aéroport de Dakar
“la plate forme internationale”
o Europe, Asie, Amérique
La porte de l’Afrique
Elle l’a toujours étée

Moi je la surpasse
Pour entrer
Sans passer par la porte
M’enfoncer dans cette chaleur
Dans ce ventre de maman Africa

Cette chaleur tellement humaine
Qu’on ne trouve nul ailleurs
J’en ai la preuve
J’ai fais le tour d’Europe
Pour la chercher
Et rien du tout qui lui semble

PAPA AMADOU NDAO 



L’AFRICA BRUCIA! L’AFRICA CI SALVERA’!


Tunisia, Algeria, Egitto, Costa D’Avorio, Congo, Gabon……. e di questi ultimi se ne parla poco e pochi sanno cosa sta succedendo e, sempre non a caso, ma una cosa è certa l’Africa si è “stancata”!

Rinvio per le notizie e per chi volesse dare il proprio contributo etc….. a raggiungermi su facebook.

Qui voglio solo riportare due poesie in onore dei tanti morti di questi giorni…………e non voglio dire altro

Riporto in francese anche alcune tracce della biografia del poeta  

Aboul-kacem Chebbi


Le poète de la liberté qui appelle à la révolte contre les forces de l’intertie et à la rebellion contre les tyrans.

Abou el kacem Chebbi, (1909- 1934) il est l’un des premiers poètes modernes de Tunisie et la fraîcheur de sa poésie demeure jusqu’à nos jours inégalée. Souffrant de l’incompréhension de son entourage, Chebbi est devenu le poète romantique par excellence, le révolté. Il est aussi le poète de la liberté qui appelle à la révolte contre les forces de l’intertie et à la rebellion contre les tyrans. Par la simplicité de son verbe, il a donné un souffle nouveau à la poésie de son temps. (Présentation de l’auteur A. Cherait). Le plus connu des poèmes de Chebbi, “la Volonté de Vivre” a été écrit à Tabarka le 16 septembre 1933 pendant un séjour de convalescence dans le nord de la Tunisie. Il y lançait un défi à son mal et exprimait son attachement à la vie. (N.Arfaoui).

La volonté de vivre

(Extrait)

(…)

« Lorsque je tends vers un but,

Je me fais porter par l’espoir

Et oublie toute prudence ;

je n’évite pas les chemins escarpés

et n’appréhende pas la chute

dans un feu brûlant.

Qui n’aime pas gravir la montagne,

vivra éternellement au fond des vallées ».

Je sentis bouillonner dans mon cœur

Le sang de la jeunesse

Des vents nouveaux se levèrent en moi

Je me mis à écouter leur chant

A écouter le tonnerre qui gronde

La pluie qui tombe et la symphonie des vents.

Et lorsque je demande à la Terre :

« Mère, détestes tu les hommes ? »

Elle me réponds :

« Je bénis les ambitieux

et ceux qui aiment affronter les dangers.

Je maudis ceux qui ne s’adaptent pas

aux aléas du temps et se contentent de mener une

vie morne, comme les pierres.

Le monde est vivant.

Il aime la vie et méprise les morts,

aussi fameux qu’ils soient.

Le ciel ne garde pas, en son sein,

Les oiseaux morts et les abeilles ne butinent pas

les fleurs fanées.

N’eût été ma tendresse maternelle,

les tombeaux n’auraient pas gardé leurs morts. »

Par une nuit d’automne,

Lourde de chagrin et d’inquiétude,

Grisé par l’éclat des étoiles,

Je saoulais la tristesse de mes chants,

Je demandais à l’obscurité :

« La vie rend-elle à celui qu’elle fane

Le printemps de son âge ? »

La nuit resta silencieuse.

Les nymphes de l’aube turent leur chant.

(…)

Traduction S. Masliah




E ancora…….:
 

Ô tyran oppresseur…

 


Ami de la nuit, ennemi de la vie…

Tu t’es moqué d’un peuple impuissant

Alors que ta main est maculée de son sang

Tu abîmes la magie de l’univers

Et tu sèmes les épines du malheur dans ses éminences

Doucement ! Que ne te trompent pas le printemps,

La clarté de l’air et la lumière du jour

Dans l’horizon vaste, il y a l’horreur de la nuit

Le grondement du tonnerre et les rafales du vent

Attention ! Sous la cendre, il y a des flammes

Celui qui plante les épines récolte les blessures

Regarde là-bas où tu as moissonné les têtes humaines

et les fleurs de l’espoir

Et tu as englouti de sang, le cœur du sol et tu l’as abreuvé de larmes à l’ivresse

Le flot, torrent du sang va te brûler

Et l’orageux brûlant va te dévorer.

 

 

 





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VOGLIAMO DARE VOCE INFATTI ANCHE ALLA POESIA, ALLA LETTERATURA A TUTTE LE ESPRESSIONI SPESSO "DIMENTICATE" E SEMPRE NON A CASO.........

COMINCIAMO CON DUE POESIE DEL NOSTRO AMICO HAMID BAROLE ABDU, ERITREO DI NASCITA. VIVE IN ITALIA.

 Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo

Venite nel Paese dei Balocchi
Qui, potete trovare ogni Bengodi

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Venite dai Continenti lontani e dai Paesi vicini
Venite dall’Africa, dall’America Latina, dall’Asia e dall’Oriente
Venite albanesi, slavi, polacchi e rumeni

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Nascondetevi nella prima nave da carico
Adagiatevi tra i container
Riposatevi nelle stive buie e nei
Sotterranei maleodoranti

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Fatevi una zattera,
Legate insieme delle pedane
Galleggiate e pregate che la strada è tanta
Anche se il mezzo è marcio
Sbarcate con i vostri abiti senza stagione
Non importa se siete privi di documenti e di identità
Non avrete nulla da dichiarare in dogana

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Infilatevi sulla motonave,
Schiacciatevi gli uni agli altri
Più siete, più si abbassa il costo del viaggio

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Vendete le vostre baracche e tutti i vostri beni
Raccogliete prestiti da parenti e amici
Avide e bramose sono le mani dei trafficanti

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Fluttuate sulle onde della speranza
Verso il Paese delle meraviglie
 

Non c’è trucco, non c’è inganno
L’avventura a voi è guadagno
Se le braccia forti avrete
Annegare non potrete
Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Rotelle di ingranaggi clandestini, bulloni anonimi
Cullate in silenzio il pensiero dei vostri cari
Addolcite l’amarezza di un addio senza consenso
Bagnate di lacrime l’arido ricordo di
Un saluto mancato
Ma non temete!
Il clandestino e il foglio di via
Si fanno spesso compagnia
Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Galleggiate sulle acque del Mediterraneo
Preservate i vostri battelli di merce umana
Evitate le scogliere controllate da guardie costiere

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Lasciate le ricchezze naturali della vostra terra
I Grandi della Terra sono già pronti a razziare tutto,
Hanno la complicità di chi,
Sulla sella del potere, si sente più forte a
Governare case vuote e deserte
Lasciategli i vostri vecchi, le vostre donne ed i vostri bambini
Senza voce non hanno alcun diritto
All’oscuro del Grande Accordo Segreto di
Chi può derubare in cambio di un Potere
Che dura sino al prossimo colpo di Stato

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Scaricatevi nei quartieri in rivolta
Intasati di conflitti ed intolleranza
Bandiere, murales e striscioni
Già cantano per voi inni di rifiuto

Venite venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Caporali impazienti vi attendono nei bar
Padroni improvvisati dell’ultim’ora
La fatica sarà grande,
E il guadagno, timido ed incerto,
Forse non comparirà

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
I vostri coetanei europei hanno lasciato per voi
Stupefacenti lavori, anche se umili e pesanti
Irrinunciabili cottimi,
Seppure pericolosi e malsani

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
I pomodori sono maturi e reclamano la raccolta

L’uva è pronta nella vigna
E tutti andate a vendemmiar
Ma chi di voi in città starà
Al semaforo, di certo, un posto avrà:
Lavavetri, vendifiori e vuccumprà
Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Sorridete, nascondete i vostri sguardi disperati
Mostrate i vostri muscoli
Desiderati dei lavori pesanti
Sono tante le strade da asfaltare
I Palazzi da costruire e le Banche da pulire

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Venite capri espiatori generalizzati
Parafulmini di mali locali
Sarete accusati di crimini mai commessi
Saranno emesse condanne inappellabili
La macchina dell'ingiustizia
È sempre in moto per voi

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Venite popoli devoti al lavoro
Concedete tutta la vostra disponibilità
Dimenticate il posto fisso
Aderite alle cooperative di produzione e lavoro
Come soci avrete lo stipendio dimezzato
Firmate il contratto interinale o in affitto
Farete lavori massacranti con orari a singhiozzo

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Vi attendono cantieri di sfruttamento
Sarete sottopagati e senza libretto di lavoro
Senza assicurazioni e misure di sicurezza
È così che le piccole imprese accumulano ricchezze

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Venite a riempire i casolari abbandonati
Case di periferia senza luce e senza cesso
Una famiglia di topi vi darà il benvenuto
Gli scarafaggi vi balleranno la tarantella
La pattuglia di Polizia vi farà spesso compagnia

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Venite sani e robusti nella terra della speranza
È qui l’America!
Venite nella terra degli emigranti di ieri,
Anch'essi furono vittime di sfruttamento
Ma oggi vestiti da padrone
Han già dimenticato la loro lezione

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Il gatto e la volpe vi faranno la festa
Cavie da laboratorio sociologico
Su di voi verranno effettuate studi, ricerche e tesi di laurea
Grazie alla vostra presenza arriveranno
Finanziamenti che andranno a nutrire
Gli speculatori sociali
Produttori di uomini inutili e falliti

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Colmate le piazze vuote
Riempite le scuole con la vostra prole
Date lavoro ai maestri disoccupati
Portate le vostri mogli a prendersi cura degli anziani
Parcheggiati nelle Case di Riposo

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Merce preziosa nel mercato del sesso
Decorate le strade con il vostro corpo nudo
Prelibatezza di frustrati e maniaci perversi
Senza odio e senza amore

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Il contratto di affitto è ad uso foresteria
Procuratevi un materasso e una coperta
Chiamate altri compagni, ma che siano omertosi
Che più sarete meno vi costerà
Sistemate le vostre cose nello squallido mobilio
Ascoltate pure la vostra musica-etnica
Ma a volume basso
Non aprite i barattoli con le spezie
Sonniferi di nostalgia
Ché non potete turbare i vicini
Con le note e gli aromi dei vostri luoghi lontani

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Sarete trattati come bestie feroci
Ammassati in capannoni barcollanti
Materassi a terra, accatastati come sacchi di patate
Sarete circondati da guardie e poliziotti
Annuserete i manganelli
Tutte le vostre aspettative saranno deluse
Nel Paese della Democrazia e dei Diritti.

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Venite ad imparare cos'è il reddito pro capite
Abbandonate i vostri beni, anche se siete nullatenenti
Qui c’è benessere in abbondanza
La società opulenta ha il colesterolo alto
Divora giorno e notte senza sosta
Non accontentatevi delle briciole dell’aiuto a distanza
La cooperazione allo sviluppo è una miniera d’oro
Una strategia per tenervi lontani, dal tavolo apparecchiato
Ora accaparratevi una sedia e prendete posto

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Affogate negli aperitivi analcolici e negli antipasti
Favorite alla tavola imbandita
Non date retta a chi piange miseria
Qui si va in vacanza al mare e in montagna
A Natale e a Ferragosto

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Le fabbriche di armi cercano mano d'opera
Hanno vinto gare d'appalto a lungo termine
Hanno mine anti-uomo da costruire e spedire
Nella lontana casa vostra
Ma vi inviteranno ai Concerti di beneficenza
A favore dei dannati della terra
Vittime dei conflitti creati in laboratorio

Venite, venite giovani dalle Radici del Mondo
Poiché:

“Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.”


Hamid Barole Abdu - Sogni ed incubi di un clandestino - 2001


E QUESTA L'HO LETTA NEL MOMENTO PIU' CRITICO A SEGUITO DELLE VICENDE CAPITATEMI IN MALI A CAUSA DI UNA ONLUS ITALIANA (DI CUI HO GIA' PARLATO IN QUESTO SITO) E ME NE SONO "APPROPRIATA" L'HO SENTITA MIA, L'HO TROVATA MOLTO BELLA E CAPACE DI INTERPRETARE LA TRAGEDIA DEI "DANNATI DELLA TERRA": 

UN BURATTINO INGRATO 2 <

 

 

Mi vuoi umiliato

 

Strisciante ai tuoi piedi

 

 

Vuoi vedermi recitare

 

Microfono in mano

 

Come un burattino

 

 

Ma tu, vuoi solo usarmi

 

 

Tu vuoi che io dica

 

Ciò che le tue orecchie

 

Desiderano ascoltare

 

 

Ti aspetti che io scriva

 

Ciò che tu vuoi leggere

 

 

Ma questo non è espressione

 

Dei miei pensieri

 

 

Vuoi vedermi

 

Imitarti

 

Scimmiottarti

 

 

Non riesci ad accettarmi

 

Autonomo

 

Autosufficiente

 

 

Uomo

 

Libero

 

 

Mi accetti

 

Solo se faccio il tuo gioco

 

E mi presto ad esserti succube

 

Inferiore

 

Dipendente

 

Come un bambino

 

 

Mi vuoi imboccare?

 

Ma io ho le mani per mangiare!

 

Ti sforzi di pensare

 

Ai miei problemi

 

Ma io ho la testa per farlo!

 

Il mio problema più grande

 

Sei tu

 

Col tuo bisogno

 

Di vedermi sempre

 

E solo

 

In condizioni di inferiorità

 

 

E vorresti evitarmi

 

Le esperienze negativa

 

Che a me servono per crescere

 

Maturare

 

 

Decidi per me

 

Quando sono in grado

 

Di farlo da solo

 

 

Con quell'abito da samaritano

 

 

Hai il coraggio di

 

Venirmi a dire

 

Che vuoi il mio bene

 

 

Ma ti rendi conto del

 

Male che mi fai

 

Mi distruggi

 

Minuto per minuto

 

 

E se io ti imploro di

 

Lasciarmi assaporare in pace

 

Uno scorcio di quella libertà

 

Che ancora non ho conosciuto

 

 

Per te sono solo

 

Uno sciagurato

 

Un cane sciolto

 

Da emarginare

 

Isolare

 

 

Un burattino ingrato

 

(Hamid Barole Abdu, "Akhria - io sradicato poeta per fame", Libreria del Teatro, Reggio Emilia, 1996)

 

 

MIGRAZIONE E FRANCAFRIQUE - NECOLONIALISMO



Pubblichiamo il link ad una nota dove abbiamo espresso un pò il nostro pensiero di fronte ad un tema che sempre pù domina nella stampa ...reseau etc e sul quale vorremmo davvero confrontarci ...

Il problema non è aiutarli a casa loro. È liberare casa loro. E restituire il maltolto. GIU’ LE MANI DA CASA LORO!!
https://www.facebook.com/notes/rosalba-calabretta/il-problema-non-%C3%A8-aiutarli-a-casa-loro-%C3%A8-liberare-casa-loro-e-restituire-il-malt/10155647288971601/

FRANZ FANON: I DANNATI DELLA TERRA

FRANZ FANON: I DANNATI DELLA TERRA

QUI POTETE LEGGERE O, MEGLIO, SCARICARE IN PDF LA VERSIONE ITALIANA DEL LIBRO DI FRANZ FANON "I DANNATI DELLA TERRA" 

Buona lettura! /res/site104700/res1451258_FANON-DANNATI-ITALIANO-.pdf

Franz Fanon come noto fu uno dei più grandi intellettuali africani, medico psichiatra. Ma non solo intellettuale ma anche militante....forse quello che viene definito intellettuale organico alle masse come ce ne sono oggi raramente.
L'Africa del periodo delle lotte per l'Indipendenza ed immediatamente successivo...l'Africa del panafricanismo tuttavia ce ne ha lasciati tanti per fortuna! 
La guerra di Algeria segnò grandemente tutti ed influenzò certo Fanon e questo libro che va assolutamente letto. 

Nella foto: il gruppo di appartenenti al ENLA, ovvero l'esercito di liberazione nazionale algerino durante la guerra anticoloniale, e vi potete vedere sia il grande Mandela (quando era terrorista :)! ) ... che lo stesso Franz Fanon.