Nella foto la Moschea di Nando: una delle splendide architetture di cui cenniamo qui sotto.
Ringraziamo l'amico maliano Ousmane Garba Kounta del "cadeau"!
IL PAESE DOGON
Classificato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, a titolo culturale e naturale dal dicembre del 1989. il Paese Dogon è un santuario i cui valori riposano su una filosofia ed una religione complessa e ricca.
Il Paese Dogon è stato conosciuto dopo ed a seguito della missione etnologica del Professor Marcel Griaule nel 1931. La scoperta dell’universo culturale Dogon, un mondo meraviglioso ed affascinante. Il Dogon rispetta lo straniero ed apprezza, quindi, che lo si rispetti.
L’architettura delle case, dei granai per il miglio (rotondi o quadrati), delle Togouna, la tavola delle danze Dogons, la serie di mercati che si susseguono da un villaggio all’altro nei giorni della settimana, costituiscono delle attrattive indimenticabili che colpiscono il visitatore.
Bandiagara: Situata a 75 km da Mopti, sull’altopiano Dogon, permette di ammirare i siti turistici della Falesia e e delle Pianure
Sangha: a 45 Km da Bandiagara. Qui si possono visitare dei pittoreschi villaggi quali Bongo ed il suo tunnel naturale, Bogoli e le sue cascate, Banani ed i suoi quartieri celebri, Ireli, Tireli, Amani, Yendouma, Wéré etc.......
Ai piedi della falesia possiamo ammirare: Kani, Kombélé, Teli, Endé, Yabatalou etc...
Il Palmeto di Doganibére: situato a circa 60 km a Nord di bandiagara rappresenta una delle più belle vegetazioni che compongono la flora dell’altopiano Dogon.
Il sito di Borko: incastonato nelle faglie dogon a nord di Bandiagara in un sito naturale impressionante con le sue otto sorgenti d’acqua inesauribile, i molteplici alberi di mango e soprattutto i suoi numerosi caimani che popolano i corsi d’acqua.
Grotte di Deguimbéré: situate a 19 km ad ovest di Bandiagara, è un sito storico e religioso dove è morto nel 1984 EL HADJI OUMAR TALL. E’ il luogo di pellegrinaggio dei fedeli della Confraternita Tidiania.
Songo: situato a 14 km da Bandiagara, è un villaggio famoso per le sue pitture rupestri e le circoncisioni che vengono effettuate ogni tre anni
Il villaggio di Niongoni: con architetture molto belle all’altezza di una cittadella medievale. E’ situato su uno sperone roccioso.
Il sito di Nando: Nando è uno dei tantissimi villaggi del Pays Dogon e famoso per la sua Moschea che si trova in questo villaggio della Falesia ed ha una storia un pò particolare (V. Foto).
Dal punto di vista architettonico è quasi la rappresentazione dell’unità stilistica tra le varie culture. Evidente l’influenza dello stile locale su quello tipicamente sudanese e su un edificio di culto musulmano. Le nicchie tutte intorno alla Moschea ad es. sono tipiche della “Ginna” Dogon che è la Grande Casa, la casa della “famiglia allargata” come la definiremo noi.....
Sembra sia stata fondata nel 12° secolo e dunque prima delle grandi Moschee del Mali (Djenné o Tombouctou...) ed addirittura prima dell’arrivo o comunque dell’installazione dominante del popolo Dogon nella Falesia ovvero quando ancora la stessa era dominata dal popolo Tellem. Si può notare, all'esterno un pò distante, l’impronta del gigante che secondo una leggenda avrebbe costruito in pochi giorni la Moschea e lasciato detta impronta non lontano da essa.
I rilievi all’interno sono tipicamente islamici e c’è da segnalare la famosa bilancia che pesa le anime dei defunti simboleggiando dunque il giudizio per l’Inferno o il Paradiso mentre l’esterno che peraltro viene (come tutte le Moschee in banco del Mali) restaurato ogni anno dopo la stagione delle piogge subisce in quell’occasione anche qualche rifacimento in più su stile “locale”
La Moschea - sempre a seguito di una leggenda che le ha dato un carattere fortemente sacro - viene visitata e frequentata sopratutto dalle Donne che desiderano avere un figlio.
Qualche traccia sulla cultura e la cosmogonia Dogon:
La cerimonia di Sigui: ha luogo ogni 60 anni ed è un importantissimo rituale nella cultura Dogon. L’ultima festa ha avuto luogo nel 1967 e la prossima è prevista per il 1027
L’Hogon: è l’istituzione politica tradizionale più importante; è il dignitario supremo dei Dogon ed il Capo spirituale della comunità
La Togouna: è il grande santuario della Parola. E’ un hangar di roccia costruito su otto pilastri che rappresentano i primi antenati dei Dogon venuti dal Mandé. Il tetto basso è costruito con otto strati di miglio. I saggi vi si riuniscono per discutere i problemi dei villaggi.
Le Maschere Dogon: la società delle maschere è un’Associazione maschile nella quale entrano a farne parte tutti i ragazzi dopo la circoncisione.
La Tavola delle divinazioni o Tavola di "Renard Pale": è presente nei villaggi dell’altopiano Dogon. Deriva dal mito du Renard Pale ed è composta da sei rettangoli giustapposti in due file su una superfice con i semi d’arachide per attirare le volpi. Gli indovini interpretano le tracce lasciate dalle volpi, leggendo così il passato e l’avvenire degli uomini.
Situazione e problematiche attuali
Tracciamo qui a grandi linee alcune problematiche endogene che sicuramente affliggono il Paese ma rinviamo per un'analisi più esaustiva della situazione attuale e delle sue cause alle pagine dedicate alla crisi in Mali ed a quelle sull'Africa in generale.
Al di là del santuario naturale i Villaggi Dogon oggi vivono numerosi problemi causati in parte dalla natura.
Secondo il Censimento generale della popolazione e dell'habitat effettuato nel 2005, la quasi totalità della popolazione vive di agricoltura.
Secondo il Rapporto Nazionale sullo Sviluppo Umano Durevole nel 2000, l'indice dello sviluppo umano durevole della Regione di Mopti è passato dallo 0,31 nel 1996 allo 0,34 nel 1999. Ma ad oggi resta ancora debole.
La principale risorsa di reddito della popolazione Dogon è l'agricoltura. Tra il 2000 ed il 2006 il Paese Dogon in generale come la gran parte dei villaggi del Mali hanno subito dei periodi di siccità ed anche le invasioni delle cavallette. A questo si aggiunge l'insufficienza delle piogge e tutto questo spiega il cattivo raccolto di questi ultimi anni. Ancor più oggi i villaggi Dogon non hanno quasi più terra coltivabile a causa dell'avanzare delle dune di sabbia. I giovani, a seguito dei cattivi raccolti se ne vanno verso le grandi città per lavorare e salvare le loro famiglie così come le giovani ragazze che vanno in città a fare i lavori domestici.
Di fronte a questi diversi problemi ed alle risorse limitate della popolazione gli indicatori di povertà sono molto alti, al di là delle risorse provenienti dal turismo solidale di cui i villaggi Dogon beneficiano.
E' anche per questo che l'Association Solidarité Nord-Sud ha messo tra i suoi obiettivi anche tutto quanto sopra, compreso il turismo solidale, per contribuire a risolvere il problema che vivono i villaggi Dogon attraverso, quindi, una solidarietà reale tra gli amici del Nord e del Sud. Ci piace citare qui a tal propositoi il proverbio maliano "Invece di dare del pesce tutti i giorni ad un amico insegna a lui a pescare"
Insieme per uno sviluppo integrato e durevole.